Ieri è stata l’ultima volta che ci siamo solo divertiti, abbiamo pranzato e ci siamo abbandonati ad un dolce far niente a Sorasengi.
Abbiamo anche trovato dei grandi bogoni
A tavola c’era un piatto singolare di polenta e usèi, ma poi anche uno squisito risotto con funghi appena colti e sublimi fettuccine con le gambe secche (funghetti). Un menù da grand gourmet, completato poi, con un tocco di internazionalità, da un goulash originale israeliano preparato dal nostro Enzo, il professore (vedi foto nell’archivio immagini).
La selezione di vini poi era da enoteca e prevedeva un Valpolicella di Gianni (chi è costui?), alcuni vini autoctoni invecchiati (cioè avanzi di precedenti vini di varia origine) in malga, dei Bardolini locali dell’Augusto (?), un pregiatissimo Aleatico di Gaon (o giu di lì). Tutti eccellenti, veramente da concorso per medaglia d’oro.
Ma si sa, a Sorasengi tutto diventa buono, ottimo.
Credetemi, ieri è stato un privilegio per pochi di noi stare a fianco del vento, sotto un cielo che ci ha parlato e ci ha detto che ………La prossima volta si pranza con un tozzo di pane e si va lì a lavorare, a pulire i prati dalle “boasse”, a tagliare le spine, a spianare, a tagliare l’erba, a rastrellare.
E soprattutto evitare il letamaio di Caino.
Bye, Bye.
Un nibbio