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BUONA PASQUA

“Mettete dei fiori nei nostri cannoni”
Era scritto in un cartello
Sulla schiena di ragazzi
Che senza conoscersi, di città diverse
Socialmente differenti
In giro per le strade della loro città
Cantavano la loro proposta
Ora pare che ci sarà un’inchiesta….

Lo cantavano i Giganti nel lontano 1967.

Com’è vero, cari amici, che il mondo non cambia mai. O meglio: a fronte di uno sviluppo esponenziale della tecnologia abbiamo uno sviluppo sinusoidale ad ampiezza quasi nulla della politica, intesa nel senso più nobile del termine.

E se è vero, come sostiene qualcuno, che l’intelligenza artificiale è quella disciplina che trasformerà il pensiero in calcolo, direi proprio che l’uomo (o il Pianeta?) dovrebbe iniziare a preoccuparsi.

Ma lasciamo perdere queste tristezze. Sorasengi ci offre sempre i suoi fiori e la sua accoglienza.

E l’Associazione Culturale Sorasengi, nell’augurare una Pasqua felice e di pace e

nel rispetto di quella che è ormai una tradizione, offre a tutti alcune poesie.

L’abbiamo sempre sostenuto: la bellezza, l’arte, la poesia, la musica sono le sole che possono salvare il mondo. Sosteniamole sempre.

Quest’anno abbiamo scelto alcune poesie di due poetesse distanti tra loro di circa 2500 anni, ma grandi artiste, creature meravigliose, donne coscienti della loro grandezza e consapevoli di non aver nulla da invidiare a nessuno, donne “libere ed eguali” come vorremmo potessero essere tutte. E che affrontano la vita, i loro sentimenti, i loro desideri nella maniera più naturale e semplice possibile.

Penso che ogni commento sia superfluo e non all’altezza.

Tanti auguri di una felice Pasqua e buona lettura.

Saffo (VII-VI secolo a.c.)

«Alcuni di cavalieri un esercito, altri di fanti,
altri di navi dicono che sulla nera terra
sia la cosa più bella, mentre io ciò che
uno ama. 
(framm. 16)

*****

Mamma mia dolce,

no, non posso proprio tessere la tela:

sono soggiogata dal desiderio di un ragazzo,

ad opera della delicata Afrodite. (framm. 102)

*****

E’ tramontata la luna

e le Pleiadi; a mezzo del suo corso

è la notte, l’ora passa

e io dormo sola. (framm. 168)

 

Forough Farrokhzad (1934-1967)

Apprenderò da Venere,

divina seduttrice,

la dismisura e le regole dell’amare

per poi una notte accendere scintille

nel tuo rifugio come fossi luce

emersa dal cuore del buio.

Ah, tu che hai gli occhi fissi sul cammino

ascolta, sì sarò io a venirti incontro,

sì, ti verrò a cercare, cavalcando l’ala di venti giramondo.

(Ahvaz, 1955)

Il peccato sorrideva nei suoi occhi

La luce della luna le rischiarava il volto

Una fiamma indifesa scintillava

Nel varco di labbra silenziose.

Timidamente, ma piene di un desiderio sordo

Con lo sguardo tinto di ubriachezza

Guardai a lungo nei suoi occhi,

e mi disse: “Cogliamo il frutto d’amore”.

Un’ombra si piegò sull’altra ombra

Nell’appartarsi misterioso della notte

Un sospiro  scivolò su una guancia

Un bacio sfavillò tra quelle labbra.

(Teheran, 1954)

E sempre nel rispetto della tradizione, a Pasquetta, tempo permettendo, tutti a Sorasengi: a mezzogiorno e mezzo conteremo i presenti e getteremo la conseguente quantità di pastasciutta.

Infine, il diciannovesimo concerto di Sorasengi si terrà (stiamo aspettando la conferma del Maestro Battistoni) il giorno 4 agosto (con riserva del 15 e del 18 in caso di pioggia)

Per l’Associazione Culturale Sorasengi.

Giacomo Brunelli

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